Dazi, in calo le Borse Europee, l’Asia chiude contrastata

Aprile 11, 2025 - 12:30
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Dazi, in calo le Borse Europee, l’Asia chiude contrastata

Bruxelles – Il rimbalzo delle Borse euroasiatiche di ieri sembra già svanire, dopo che la decisione di Pechino di imporre contro-dazi al 125 per cento sui prodotti americani ha danneggiato pesantemente Wall Street.

Stamattina (11 aprile) il dollaro ha proseguito la sua caduta libera sulle principale valute, attestandosi ai minimi dal 2024. Sulla valuta americana pesano le decisioni della Casa Bianca sui dazi e l’incertezza sull’andamento della crescita economica. L’euro sale così a 1,1282 sul biglietto verde, in aumento dello 0,8 per cento e portandosi ai massimi da inizio 2022, dopo aver toccato anche 1,1376 nella notte. Sul dollaro si rafforzano anche la sterlina a 1,3015, in aumento dello 0,3 per cento, e il franco svizzero a 1,2202, in crescita dello 0,6 per cento ai massimi storici. Quanto agli indici azionari, il Dow ha perso il 2,5 per cento, il Nasdaq composite il 4 per cento e l’S&P 500 il 3,4 per cento. Il tonfo ha alimentato la sfiducia degli investitori, portando la ex segretaria del Tesoro americano Janet Yellen a definire le tariffe imposte dal presidente Donald Trump: “La peggiore ferita autoinflitta che io abbia mai visto imporre da un’amministrazione ad un’economia ben funzionante”.

In Europa la situazione si fa complicata. Dopo un giovedì prodigioso, con l’annuncio della sospensione dei dazi americani per 90 giorni, le Borse del vecchio continente si muovono ora all’insegna della volatilità. L’ottimismo scema e le Borse rallentano rispetto all’avvio di seduta, con Milano (-1,5 per cento) che gira in calo. Sotto i riflettori l’incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti ed i timori di una recessione globale. L’indice stoxx 600 guadagna lo 0,5 per cento. Sale Parigi (+1,1 per cento), Madrid (+0,8 per cento), Francoforte (+0,6 per cento) e Londra (+0,5 per cento). I principali listini sono sostenuti dalle utility (+1,1 per cento), con il prezzo del gas che sale dell’1,1 per cento a 33,70 euro al megawattora. Bene anche la farmaceutica (+0,9 per cento) ed i titoli tecnologici (+0,8 per cento). Positivo il comparto azionario del lusso dopo l’acquisto di Versace da parte di Prada (+2,3 per cento). Recuperano le banche (+0,8 per cento), dopo le performance negative delle sedute precedenti. In calo l’energia (-0,9 per cento), con il prezzo del petrolio in rialzo.

US President Donald Trump and French President Emmanuel Macron  in Washington, DC, on February 24, 2025. (Photo by ROBERTO SCHMIDT / AFP)

A Piazza Affari scivola Stellantis (-4,2 per cento), dopo le stime in calo. Male anche Unicredit e Amplifon (-2 per cento) e Mps (-1,8 per cento). Lo spread tra Btp e Bund sale a 127 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87 per cento. Questa mattina il presidente francese Emmanuel Macron ha ricordato che la sospensione delle tariffe americane non va affatto sottovalutata, definendola una “pausa fragile“: “Fragile perché le tariffe del 25 per cento sull’acciaio, sull’alluminio e sulle automobili e quelle del 10 per cento su tutti i prodotti sono ancora attive. Si parla di 90 giorni di incertezza per tutte le aziende”.

Le Borse asiatiche chiudono contrastate la seduta. Pesa l’atteggiamento degli investitori, che guardano agli eventuali impatti sull’andamento della crescita economica, con le ipotesi di una recessione che diventano sempre più concrete. Conclude pesante Tokyo (-2,96 per cento). Sul fronte dei cambi la svalutazione del dollaro sullo yen, poco sotto a 144, e sull’euro a 162,20, continua a incidere sulla sostenibilità dell’export del made in Japan. Le piazze finanziarie cinesi chiudono la seduta in territorio positivo, recuperando le perdite iniziali innescate dalla nuova caduta di Wall Street sui timori del duro scontro commerciale tra Cina e Usa e sui rischi di recessione: l’indice Composite di Shanghai sale dello 0,45 per cento, a 3.238,23 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso dello 0,72 per cento, a quota 1.881,78.

La situazione nei mercati resta ancora fortemente mutevole, specialmente adesso che la Cina ha appena annunciato l’innalzamento dei suoi contro-dazi dall’84 per cento al 125 per cento, aggiungendo altra legna al fuoco della guerra commerciale tra le due sponde del Pacifico.

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Redazione Italia24 News